Catasto e fiscalità

TITOLO
Catasto e fiscalità: ricerche di supporto alla fiscalità immobiliare locale nel quadro della riforma del catasto.

REFERENTI

Rocco Curto, Elena Fregonara, Diana Rolando, Alice Barreca, Giorgia Malavasi

TAG

#realestatemarketanalysis

PERIODO
2004 – in corso

KEYWORDS

equità fiscale, catasto, fiscalità immobiliare

Sin dall’istituzione dell’OICT, il tema della fiscalità immobiliare locale, nel quadro della Riforma del Catasto, è stato centrale. Per esempio, in occasione della definizione dei valori delle aree edificabili e relativi aggiornamenti, in ottemperanza al D. Lgs. 30 dicembre 1992 n. 504 sull’Imposta Comunale degli Immobili (ICI), attraverso ricerche incardinate sulla precedente individuazione delle Microzone censuarie catastali. In particolare, attraverso la definizione e applicazione di modalità operative per l’individuazione dei valori delle aree edificabili, via via aggiornata anche integrando le banche dati.
Nell’ambito della fiscalità immobiliare è poi da segnalare la ricerca “Classamento e fiscalità” sviluppata a partire dal 2002 con l’obiettivo di individuare le anomalie, le iniquità e le distorsioni dell’attuale sistema di rendite con riferimento alla città di Torino. Centralità della ricerca è posta sull’analisi della mancata rispondenza tra i valori determinati sulla base delle rendite catastali rivalutate e gli effettivi valori di mercato delle proprietà immobiliari, ossia tra valori e caratteristiche dei beni. Due sono le premesse: il riconoscimento della scarsa trasparenza impositiva del sistema catastale; il fatto che le aliquote, non trovando riscontro negli effettivi valori di mercato degli immobili, hanno generato fenomeni di iniquità fiscale. La ricerca è proseguita, a partire dal 2004, con il progetto “Classamento e fiscalità: proposte operative”, centrato sulla sperimentazione degli effetti correttivi del passaggio dal vano al metro quadrato (in coerenza con il DPR 138/1998), assunto questo come unità di misura delle consistenze e, contestualmente, sul passaggio da un sistema basato su classi e tariffe ad un sistema fondato sui valori degli immobili. Questo passaggio rappresenta, di fatto, un primo intervento sui valori catastali con l’obiettivo di eliminare l’iniquità prodotta dal vano catastale.
In seguito, con la Legge 11 marzo 2014 n. 23 sulla delega fiscale e la contestuale indicazione di linee guida per la revisione del Catasto Fabbricati e per la definizione delle nuove rendite catastali, è stata condotta una sperimentazione volta a definire una metodologia, di speditiva applicazione, orientata a rendere più eque le rendite catastali in attesa della revisione degli estimi. La metodologia ha assunto come possibile l’intervento sulle attuali rendite catastali attraverso l’applicazione di coefficienti correttivi di posizione, da moltiplicare per il valore delle attuali rendite catastali.
A partire dall’anno 2021 la ricerca è stata focalizzata sulla creazione di quattro indicatori di disuguaglianza fiscale che sono stati utilizzati per misurare la discrepanza tra valori catastali e prezzi degli immobili, mettendo inizialmente a confronto sei città italiane (Torino, Milano, Roma, Bologna, Palermo e Firenze) per poi circoscrivere l’attenzione sulla città di Torino, dettagliando i livelli di disuguaglianza fiscale nelle singole aree urbane della città. Il paradosso fiscale italiano e la necessità della tanto dibattuta Riforma del Catasto per le sue importanti ricadute sulla tassazione degli immobili vengono palesati attraverso analisi di regressione, statistiche descrittive e analisi spaziali.